Quali che siano le forme e le modalità di un attacco informatico, il fattore umano resta un elemento determinante per impedirlo o, nel caso peggiore, per renderlo efficace. Basta infatti un click “avventato” da parte di un utente,  per esporre un’azienda a perdite di dati, intrusioni nei sistemi informativi, compromissione della reputazione e danni economici.

Il miglior modo per ridurre il più possibile questa eventualità è coinvolgere tutto il personale aziendale in percorsi formativi, che permettano in primo luogo di apprendere quali sono le diverse tipologie di attacchi informatici, in modo da poterli riconoscere per tempo, quindi di imparare quali comportamenti adottare nel caso in cui venga rilevata una minaccia e anche come agire quando si è sotto attacco, al fine di minimizzare i danni.

Partiamo quindi dai dati: secondo il report State of the Phish 2023 redatto da Proofpoint, Il 51% delle organizzazioni italiane ha segnalato un tentativo di attacco BEC (Business Email Compromise) lo scorso anno.

La posta elettronica, rimane quindi il mezzo più efficace, economico ed accessibile per i criminali informatici, che, grazie anche all’Intelligenza Artificiale, riescono ad analizzare le innumerevoli informazioni personali, che gli utenti producono spontaneamente sui Social Network, per utilizzarle nella creazione di messaggi di posta personalizzati, rendendo così la minaccia informatica molto più difficile da riconoscere.

Un altro tipo di attacco molto efficace è il phishing attraverso SMS contenenti link malevoli, che possono indurre la vittima a cliccare. In questo caso i criminali informatici, possono entrare in possesso dei dati presenti sul telefono, riuscendo a identificare l’utente, geolocalizzarlo e ricostruirne – per poi rubarne – l’identità. Nel caso in cui l’attacco sul telefono riesca ad andare in profondità fino ad arrivare alla SIM, gli hacker possono utilizzare l’accesso al telefono per superare i sistemi di autenticazione a due fattori legati a codici inviati via SMS.

Si tratta di attacchi sempre più sofisticati nella forma, in cui il link malevolo è sempre più difficile da riconoscere. Gli utenti devono quindi essere formati adeguatamente per rimanere sempre vigili e adottare comportamenti prudenti, anche nel compiere operazioni “di routine” sui propri dispositivi, perché spesso è proprio l’abitudine che porta ad una eccessiva sicurezza ed è lì che l’attacco può essere più efficace.

 

Come detto, spesso è difficile riconoscere un attacco, per questo, oltre a tenere corsi sulle possibili minacce, è importante che l’Azienda formi tutti gli utenti anche attraverso test di abilità, affidandosi a professionisti che possono simulare gli attacchi per testare sia il livello di consapevolezza raggiunto, che la capacità di reazione a diversi specifici attacchi informatici.

Quanto più gli utenti saranno coinvolti in questi processi formativi, tanto più saranno consapevoli del ruolo che ciascuno ha nella sicurezza informatica dell’Azienda. Si tratta quindi di creare un clima positivo e collaborativo in cui tutti gli utenti si sentono parte attiva nella protezione di un patrimonio comune, per poter proattivamente collaborare alla sua salvaguardia.

Cabar vanta una pluriennale esperienza nell’ambito della Cyber Security e fornisce alle aziende le migliori tecnologie per la prevenzione dei rischi informatici. Predispone inoltre percorsi formativi personalizzati per ogni Cliente, con test di autovalutazione e simulazioni di attacco.