Il Disaster Recovery è il piano operativo adottato da un’azienda per ripristinare l’accesso e la funzionalità della propria infrastruttura IT in seguito a eventi disastrosi naturali o causati dall’uomo come:

  • Eventi naturali di seria gravità, come incendi, terremoti, alluvioni
  • Attacchi informatici (cybercrime)
  • Attacchi fisici, come furti e rapine
  • Incidenti causati da errori umani di vario tipo
  • Malfunzionamenti e danni generali

Un piano di Disaster Recovery può essere formato da diversi metodi e solitamente fa parte di un più ampio piano di Business Continuity.

Le aziende dovrebbero porsi una domanda molto importante: “Quanto ci costa un’ora di inattività?” E soprattutto: “È possibile ricordare e riprodurre il lavoro che i dipendenti (o i sistemi) hanno svolto nelle ultime ore?”. Il 95% delle aziende non è in grado di rispondere a queste domande.

 

OBIETTIVO DEL DRP

L’obiettivo del DRP è dunque quello di definire tutte le modalità di risposta efficaci a rispondere ai danni provocati da un disastro o da un’emergenza, in modo tale da minimizzarne gli effetti negativi sul business. Servirà inoltre a:

  • Ridurre al minimo l’interruzione dell’operatività
  • Limitare il danno e il suo impatto economico sull’impresa
  • Definire modalità operative alternative
  • Educare il personale in merito alle corrette misure di emergenza
  • Offrire modalità di rapida ristorazione del servizio

 

IL BACKUP DEI DATI PUÒ BASTARE?

Uno dei metodi più utilizzati per tenere al sicuro dati e lavori è il semplice backup periodico dei database aziendali, in modo da poterlo riprodurre e riutilizzare su altre macchine in caso di perdita dei dati per qualsiasi motivo.

Tuttavia, in casi di emergenza, il backup è uno strumento insufficiente senza l’adozione di una soluzione di disaster recovery (DR) che permetta di ripristinare file, software e funzionalità.

In genere, una soluzione di questo tipo non si limita a ricopiare i dati nel sistema in cui si trovavano originariamente; se un server è inattivo, è necessario reinstallarlo, riconfigurarlo e persino sostituirlo. Con un backup, le virtual machine devono essere ricreate praticamente da zero, poiché i processi di backup non offrono funzionalità di automazione.

 

LE STRATEGIE DA ADOTTARE

In teoria tutte le aziende dovrebbero disporre di un Recovery Plan ben fatto, ma questo bisogno aumenta fortemente quando ci troviamo di fronte ad una organizzazione che dipende fortemente dai dati.

Sono cinque i requisiti indispensabili per il ripristino di emergenza di big data:

Backup da remoto

I backup off-site assicurano che i dati rimangano incolumi nel caso in cui un disastro fisico, come un incendio o una forte tempesta, distrugga l’infrastruttura di produzione. Una sorta di porto sicuro durante le emergenze.

Backup in loco

Il vantaggio dei backup dei dati in loco è che i dati possono spesso essere ripristinati più rapidamente dai server in loco rispetto ai siti remoti. Questo sempre se la struttura non sia stata danneggiata in ogni su parte.

Playbook per big data

Quando hai a che fare con un guasto imprevisto dell’infrastruttura, hai bisogno di un piano per guidare tutte le tue azioni mentre ripristini i dati. Un playbook è una serie di passaggi scritti in anticipo e che segui quando ti ripristini da un disastro. I tuoi playbook dovrebbero essere scritti per essere in qualche modo adattabili, ovviamente, a qualsiasi tipo di emergenza possa verificarsi.

Garantire il continuo afflusso di dati

Un disastro può distruggere la tua capacità di continuare a raccogliere i dati, ma non ne impedisce il flusso. Durante il ripristino di emergenza, è importante assicurarsi di mantenere l’acquisizione continua dei dati nella misura del possibile, anche se le operazioni di analisi vengono interrotte.

Strumenti di trasformazione dei dati

Lo spostamento dei dati dalle posizioni di backup ai server di produzione può richiedere molto tempo quando ci sono molti dati. Dovrai disporre di buoni strumenti di trasformazione dei dati a disposizione durante il ripristino di emergenza.

Assicurati che le posizioni di backup riescano a gestire la quantità di nuovi dati che verranno generati durante il tempo necessario per ripristinare le operazioni.

 

COME METTERE IN PRATICA TUTTI QUESTI PASSAGGI?

Noi di Cabar ti proponiamo una soluzione in grado di far fronte non solo al grande problema del Disaster Recovery, ma anche alla gestione di tutta l’infrastruttura IT.

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